Review Party – 2030: Apocalypse War [Elisa Delpari]

Review Party_2Titolo = 2030: Apocalypse War

Autore = Elisa Delpari

Genere = distopico

Pagine = 454

Data di pubblicazione = 2022

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DIVISORE ritagliato

VOTO:

3

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TRAMA:

Elektra ormai è diventata una donna adulta, che lavora come medico chirurgo nel più rinomato ospedale di New York, si è sposata con Daniel l’amore della sua vita… insomma, ora è felice e appagata come non mai. Ma dopo molto tempo, le visioni che l’hanno accompagnata durante l’adolescenza ritornano prepotentemente nella sua vita. Questa volta gli episodi sembrano appartenere a un futuro post-apocalittico, nel quale la protagonista scorge una New York distrutta da un evento devastante. Da quel giorno queste premonizioni di morte e distruzione cresceranno di intensità fino a quando un giorno la sua città verrà invasa da un nemico molto potente: il generale dell’impero giapponese Yamamoto, che sottometterà gli abitanti attraverso i suoi metodi barbari e crudeli, riuscendo così ad avere il totale controllo della metropoli in brevissimo tempo. Elektra grazie all’aiuto di un gruppo di ragazzi dalle abilità molto speciali, formerà un team di ribelli con cui combatterà l’invasore fino allo scontro finale, per riconquistare la libertà.

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RECENSIONE:

Buongiorno lettori! Nuova recensione sul blog per festeggiare il clima natalizio di questo gelido dicembre.
E come potevo non ritrovarvi se non parlandovi di un genere libresco che io amo alla follia? Oggi infatti si parla di un distopico.

Il romando di cui vi parlo oggi tratta di un possibile futuro molto vicino a noi e decisamente molto plausibile. Siamo infatti nel 2030, e i pericoli dati da regimi dittatoriali fuori controllo e da uomini-macchina la fanno da padrone.

Sullo sfondo della vita di una -decisamente non comune- chirurga, si delinea quindi il futuro di un’umanità sempre più tecnologica.
Elektra è una protagonista molto particolare, in quando grazie a delle doti particolari riesce a vede scorci del passato e del futuro.

La narrazione è quindi un continuo intercambiarsi tra un presente carico di aspettativa e un futuro prossimo e molto probabile; un futuro angosciante, seppur ricco di speranza.

Ho trovato la trama veramente peculiare: di solito i romanzi distopici trattano di un futuro imprecisato del genere umano, che si trova a vivere (o sopravvivere) dopo guerre che hanno spazzato via il mondo come lo si è sempre conosciuto.
Qui, invece, il futuro disastro è imminente, certo, inesorabile.

L’ho trovato un meccanismo narrativo decisamente peculiare e completamente avvincente.
Il libro mi è scorso sotto gli occhi, pagina dopo pagina, perché non vedevo l’ora di capire quando e come si sarebbero avverati questi scorci del futuro che la protagonista continuava a darmi.

Un punto un po’ a sfavore di questo romanzo è lo stile narrativo. Ho trovato le interazioni tra i personaggi un po’ troppo predominanti, quando nel genere distopico una buona parte della narrazione di solito è utilizzata per descrivere i meccanismi del mondo in cui si svolge la storia, e soprattutto per spiegare il perché e il come si è giunti a una situazione di stravolgimento dell’ordine delle cose.

Ammetto che avrei apprezzato notevolmente di più una descrizione più particolareggiata del “mondo” del 2030.
Tutto sommato però il libro mi è piaciuto e mi sento di consigliarvelo vivamente, soprattutto se vi piacciono i distopici non scontati!

Che dite, vi ho incuriosito con questo distopico molto particolare?

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Christmas Blog Tour: 2030 Apocalypse War [Elisa Delpari] – il genere distopico

blog tour

Buongiorno lettori! Dicembre si avvicina e tutto parla di Natale, luci e feste!
Per questo non ho potuto dire di no a questo carinissimo Christmas Blog Tour, soprattutto visto che il romanzo protagonista è un distopico!!!

Oggi il blog è infatti lieto di ospitare la terza tappa del Blog Tour dedicato a 2030: Apolcalypse War, romanzo distopico di Elisa Delpari (seguito dell’opera 1944: The Rebellion, pubblicata nel 2021).
Nei giorni scorsi i miei colleghi hanno presentato il libro e l’evento, e poi abbiamo potuto sentire la voce diretta dell’autrice grazie a una bella intervista. Ora spetta a me il piacere di parlarvi del genere letterario cui il romanzo appartiene.

Come ho detto, il libro tratta di una distopia. E a sottolinearlo è il titolo stesso, poiché in letteratura una distopia è appunto una storia ambientata in un futuro più o meno prossimo. Si potrebbe quindi pensare a una semplice “costola” del fantasy, dato che spesso i romanzi distopici propongono scenari e creature immaginari.

Tuttavia questo genere presenta una particolarità che lo differenzia dal fantasy vero e proprio, e che lo avvolge in una sfumatura inquietante. Perché gli scrittori di libri distopici non si limitano a inventare una realtà futura, ma innanzitutto osservano il presente… E partendo dalle sue contraddizioni dipingono un futuro possibile, il quale non è altro che un’evoluzione distorta del presente; il primo passo da compiere per creare un’ambientazione distopica efficace è porsi domande su ciò che già esiste, su ciò che già sta accadendo.

Così l’aberrazione degli Hunger Games nell’omonima saga di Suzanne Collins non è nata dal nulla, è il prodotto di un’ipotetica America implosa e degenerata in una casta di distretti soggiogati dallo strapotere di Capitol City. La stessa Capitol City non è un regno immaginario, è la rappresentazione estremizzata di qualcosa che in nuce esiste già. Almeno secondo l’autrice della saga, sembrerebbe.

Allo stesso modo l’affascinante ma agghiacciante atmosfera che aleggia in 1984 non è una pura invenzione di George Orwell: al contrario è qualcosa di malato che scaturisce dal tentativo di rinsaldare un certo tipo di potere manipolando le menti delle persone; un tentativo che evidentemente l’autore ravvisava già nel suo tempo e che forse considerava destinato a degenerare in modi simili a quelli da lui descritti nel libro.

Ovviamente non bisogna pensare che in tutte le opere distopiche ci siano tracce di critica sociale, perché lo scopo primo di un romanzo di genere rimane la necessità di intrattenere il lettore con una trama avvincente e non per forza realistica o significativa. Non è scontato che gli autori dei libri distopici siano “pessimisti”, eppure credo che lo spirito di questo genere letterario possa essere ben descritto da una massima attribuita a Robert Oppenheimer: “L’ottimista pensa che questo sia il migliore dei mondi possibili; e il pessimista sa che è vero”.

Il panorama distopico tratteggiato in 2030: Apocalypse War rispecchia pienamente le caratteristiche sopra elencate: infatti ci mostra una New York distrutta, sconvolta da qualcosa di terribile che ha spazzato via tutto ciò che sembrava incrollabile e certo. A dire il vero questo romanzo usa un espediente ancora più sadico per informare il lettore (e la protagonista Elektra con lui), perché se in altre storie il lettore viene immerso fin da subito nella realtà distopica, la quale gli viene dunque propinata come un dato di fatto, qui la minaccia di un futuro oscuro si avvicina lentamente. Apparendo prima nelle visioni di Elektra e poi materializzandosi in modo quasi inesorabile davanti agli occhi dei personaggi, come una forza inarrestabile che avanza guadagnando terreno e portando via con sé tutto quanto.

Noi che abbiamo vissuto il 2020 forse ne sappiamo qualcosa, perché abbiamo visto cambiare il nostro mondo un giorno dopo l’altro. E la nostra normalità scivolare via come sabbia tra le dita, senza riuscire a trattenerla.

A torto il genere distopico è spesso considerato “solo” un’appendice del fantasy; un’appendice più eccitante, più spietata e più moderna, un genere cui gli scrittori si affidano per stupire il lettore con immagini che risulterebbero fuori luogo nel fantasy classico. Ma può essere molto altro, perché l’unica cosa che inquieta più di un presente precario è l’idea di un futuro caduto in preda alla follia.

Non dimentichiamo però che molti romanzi distopici aprono anche la porta a nuove speranze, a un cambiamento nelle vite dei protagonisti. Una luce nel buio… Perché, se arriva all’ultima pagina del libro, significa che il lettore sopravvive in tutti questi futuri distorti.


Vi aspetto con impazienza qui sul blog il 15 Dicembre, quando potete trovare anche la recensione del libro che vi ho presentato oggi!
Buon periodo natalizio a tutti!!

 

 

 

 

 

 

 

 

Recensione: Twice, doppio gioco tra amore e dovere (Swiss Angels #3) [Carmen Weiz]

twiceTitolo = Twice, doppio gioco tra amore e dovere

Autore = Carmen Weiz

Genere = romanzo rosa

Pagine = 458

Data di pubblicazione = 30.09.2022

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VOTO:

4

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TRAMA:

Lo sa bene Sven che, dopo aver vissuto di stenti come un senzatetto quando era solo un ragazzino, ha avuto la fortuna di essere adottato dalla famiglia Engel.
Sven, ormai adulto, lavora come agente presso l’unità di élite Skorpion, una delle più importanti forze della polizia di Zurigo.
Grazie al suo passato, il suo comandante lo coinvolge in un’indagine come agente infiltrato per smascherare un’organizzazione criminale che traffica stupefacenti all’Università di Zurigo.
Il principale sospettato è William Thompson, il figlio di uno dei più importanti avvocati della Svizzera, e Sven, insieme al collega, l’agente Andre Lehmann, sarà incaricato di fare luce su questo intricato caso.
Sven sa quali siano i pericoli, è consapevole di cosa significhi essere considerato un emarginato, però non sa cosa accadrà quando, nel corso dell’indagine, si sentirà sempre più attratto da Teresa, la fidanzata del principale sospettato, l’unica ragazza su cui non avrebbe mai dovuto posare gli occhi. Il desiderio di Sven nei suoi confronti cresce sempre di più, in un turbinio di passione proibita che non ha mai sperimentato e non osa nominare.

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RECENSIONE:

Buongiorno lettori! Nuova recensione sul blog di un’autrice MUST se vi piacciono le storie d’amore non scontate.

Mi sono affezionata così tanto alla famiglia Engel nei 2 libri precedenti, che mi sembra di conoscerli da sempre.
Questo libro, però, è molto diverso: mentre con gli altri 2 si percepisce principalmente lo struggimento di un amore che nasce, qui i temi trattati sono molti e molto più profondi.

Sempre in un’altalena tra presente e passato, l’autrice è riuscita a trattare con estrema delicatezza argomenti di per sé molto spinosi: abbandono, droga, uccisioni, stupri.

Visto che il filone principale è comunque quello della storia d’amore, c’era un grande rischio di rendere il tutto esagerato o insensato, messo lì apposta per fare scena di contorno.
L’autrice invece è riuscita a creare una storia coerente, seria e agghiacciante nella sua crudezza ma allo stesso tempo anche appassionata e dolce.
Diciamo che di solito i libri che creano suspense non sono esattamente i miei preferiti, ma in questo libro l’ho decisamente apprezzata: dava quel pizzico di pepe in più che mi ha fatto rimanere incollata alla storia.
La combo è stata pazzesca: i capitoli scorrevano sotto i miei occhi così velocemente che mi sono trovata al finale ben prima di aspettarmelo (Carmen grazie per il capitolo aggiuntivo: confermo che ci serviva!).
Diciamo però che mi sarebbe servito per lo meno un libro lungo il doppio (ed è comunque un mattoncino eh) per essere contenta. L’agente Sven è un personaggio super riuscito!!

Riconfermo quindi che amo gli Engel e ammiro tantissimo l’autrice per il modo di scrivere e per la fantasia e l’amore che ci mette in tutti i suoi romanzi. Si percepisce distintamente, e non è una cosa che succede spesso

Ammettetelo che l’agente Sven vi ha messo curiosità! Correte a leggere il libro, non ve ne pentirete.

Recensione: Ultimo sangue [Diego Di Dio]

ultimo sangueTitolo = Ultimo sangue

Autore = Diego Di Dio

Genere = gialli noir, thriller

Pagine = 366

Data di pubblicazione = 26 maggio 2022

DIVISORE ritagliato

VOTO:

4

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TRAMA:

Alisa e Buba sono due sicari professionisti. Lavorano spalla a spalla nella Napoli in cui si consuma una guerra taciturna tra due imperi criminali. Quando don Luigi e suo figlio Gabriele vengono brutalmente uccisi, però, tutto cambia. Donna Teresa, ora vedova e assetata di vendetta, assolda i due killer per porre fine, una volta per tutte, all’intera vicenda. La boss del crimine ha una missione per loro: trovare e ammazzare la figlia di don Pasquale, responsabile di aver ordito il piano che ha portato allo sterminio della sua famiglia. In questo mondo di corruzione, fatto di armi e incline ai tradimenti, si muovono Alisa e Buba, che nel frattempo devono fare i conti con un passato dal quale non vorrebbero fare altro che fuggire. Perché non sono solo assassini. Sono due sopravvissuti. E in una realtà divorata dall’odio e consumata dal desiderio incontrollabile di potere, sanno che possono fidarsi solamente l’uno dell’altra. Ma sarà sufficiente? Un’ultima missione, un’ultima rivincita, un ultimo sangue.

DIVISORE ritagliato

RECENSIONE:

Buongiorno lettori! Nuova recensione di un genere che di solito leggo raramente.

Ultimo sangue è infatti un libro che unisce in modo magistrale la Napoli dei boss e delle bande e un intricato enigma, una spasmodica ricerca della verità che è stata abilmente nascosta dall’autore.

La trama è particolare: Buba e Ali sono due assassini, non servono giri di parole. Sono pagati per uccidere e loro non si fanno alcuna remora nel farlo. La loro vita è tutta lì, o almeno così credono.
Da questo punto di vista, la narrazione dell’autore è ottima nello spostare, piano piano, il punto focale. Prima contavano solo i soldi, poi ci sono altri sentimenti e altre preoccupazioni che iniziano ad affiorare sempre più forti; e questo a dimostrazione che nessuno può vivere una vita fatta di sole lotta e morte.

I personaggi principali secondo me sono stati caratterizzati alla perfezione. Col senno di poi, mi viene da dire “non lo avrei mai immaginato”, il che significa dire che l’autore non si è lasciato sfuggire il minimo dettaglio nella strutturazione della trama e dei suoi protagonisti.

Mi è piaciuta molto anche l’ambientazione. Non essendo nemmeno lontanamente del posto, sento parlare di questi fatti solo dai telegiornali, dove ovviamente le informazioni vengono sempre in qualche modo filtrate.
E’ agghiacciante sapere che le scene più crude narrate in questo libro non solo sono plausibili, ma accadono ogni giorno e cadono immediatamente nel dimenticatoio.

Quindi il libro non solo tratta temi più sentimentali, riguardo le scelte di vita che i protagonisti sono portati a fare, ma è anche e soprattutto una denuncia cristallina del modo in cui i boss spadroneggiano in alcune zone del nostro Paese.

Il libro mi è piaciuto molto. Le 4 stelle sono dovute ad un finale che, a mio avviso, è stato un po’ troppo affrettato dopo tutta la suspense provata nei capitoli precedenti. Comunque un finale molto apprezzato!

Vi consiglio assolutamente questo libro!

Che ne dite? Vi ho messo un po’ di curiosità?

Recensione: Me lo racconti stasera [Antonella Marsiglio]

photo_2022-05-04_09-44-19Titolo = Me lo racconti stasera

Autore = Antonella Marsiglio

Genere = romance

Pagine = 546

Data di pubblicazione = 12 maggio 2021

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VOTO:

5

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TRAMA:

Emma è un’inviata di cronaca nera per una testata giornalistica di Milano che ha come unico obiettivo quello di inseguire solo ed esclusivamente la verità, per dare voce alle vittime delle sue inchieste.
A cercare di contenere le sue paranoie, oltre al fedele amico e capo, ci sono le amiche di sempre, Sara e Barbara, che la sostengono incondizionatamente non senza un pizzico di ironia.
I problemi economici del giornale per cui Emma lavora sembrano pian piano rientrare con l’arrivo del nuovo caporedattore, Simone, un uomo all’apparenza freddo e distaccato a cui non piace parlare del suo passato.
Il rapporto che si instaura tra i due, tra momenti di avvicinamento e altri di scontro, caratterizza l’intera storia, costringendo entrambi a farei conti con sé stessi e le loro emozioni.
Tutto assume nuove sfumature di colore, quando Emma incontra per caso Marco, che arriva direttamente dal passato di Simone, stravolgendo senza saperlo molte vite.

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RECENSIONE:

Buongiorno lettori! Nuova recensione sul blog per parlarvi di un romance! Si avete capito bene, un romance!! Erano mesi che non ne leggevo uno e devo dire che mi è mancato davvero tanto.

Il libro in questione mi ha catturata fin dalle prime pagine. Emma è una donna delusa dalla vita: dopo la fine del suo matrimonio non è più riuscita a rialzarsi del tutto e ha sfogato la sua frustrazione nello svolgere al meglio il suo lavoro di inviata di cronaca nera, che lei ama perché riesce a dare degna rilevanza a tutte le vittime, anche quelle dimenticate dalle testate giornalistiche più importanti.
Tutto cambia però quando arriva il nuovo caporedattore, che le farà mettere in discussione il guscio che lei si era abilmente creata attorno.

La storia è strutturata in modo ottimo secondo me: ogni dettaglio è ben studiato, le interazioni tra i personaggi sono varie e sempre “realistiche”. Infatti, quando ci sono molti personaggi, c’è sempre il rischio di creare confusione e di non delineare bene i loro diversi caratteri. In questo libro, invece, ogni singolo personaggio è presentato alla perfezione, ciascuno con le proprie caratteristiche peculiari.

La trama, poi, non è per nulla scontata. Il punto focale del libro è in parte anticipato dall’autrice, ma questo non ha reso la storia meno apprezzabile.
Quello che mi è piaciuto di più, però, è assolutamente il fatto che il “contorno” della storia non sia stato mai dimenticato. Poteva benissimo trattarsi di una storia d’amore e stop: loro due si conoscono, si innamorano e creano una bella coppia felice.
Invece non solo gli sviluppi della storia d’amore sono agognati dal lettore (sono rimasta sveglia fino alle 2 di notte per arrivare al finale) ma la trama di fondo viene sempre utilizzata come aggiunta per rendere la storia più completa e avvincente e, quindi, meno monotona e classica.
Ho percepito lo sforzo dell’autrice di arricchire la narrazione, di non scendere mai nei clichè soliti di una trama romance.

Il libro mi è piaciuto veramente tanto: era un bel po’ che non facevo le ore piccole per finire una storia e il finale mi ha sorpresa molto, in quanto per nulla scontato.
Consiglio vivamente la lettura!

Che ne pensate? Vi ho incuriositi?