Recensione: Io sono una famiglia. Il gabbiano [Liz Chester Brown]

io sono una faigliaTitolo = Io sono una famiglia. Il gabbiano

Autore = Liz Chester Brown

Genere = Narrativa contemporanea

Pagine = 240

Data di pubblicazione = 2019

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DIVISORE ritagliato

VOTO:

5

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TRAMA:

Sullo sfondo di una Liguria arroccata tra cielo e mare, le vicende di Arianna, dall’infanzia all’età matura, raccontate con sereno distacco e un pizzico di ironia. Un dramma familiare moderno che, con la leggerezza di un battito d’ali, non volge mai in tragedia grazie all’incrollabile forza dell’amore. La protagonista, nata e cresciuta senza l’amore materno, riuscirà infatti a uscire dal suo labirinto tirando fuori tutta l’energia positiva e costruttiva trasmessale dal padre e tenuta soffocata dalla malattia della madre. Un racconto che rimanda, per analogie di contenuto e di impalcatura narrativa, al “Notturno” op. 48 n. 1 di Fryderyk Chopin.

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RECENSIONE:

Buongiorno lettori! Nuova recensione sul blog, per parlarvi di un libro che mi è stato gentilmente inviato dall’autrice.

Vi premetto già che ho divorato questo libro in un paio di giorni. E’ stato così coinvolgente che proprio non sono riuscita a posarlo nemmeno un attimo.

Siamo in Liguria, e protagonista è una donna allo stesso tempo insicura ma anche forte.
Arianna ha avuto un’infanzia difficile, con una madre che non ha mai sopportato nemmeno la sua vista, e un padre che invece la adorava.
La sua infanzia è stata però segnata in modo indelebile, e le insicurezze causate da tutti questi anni l’hanno poi portata a rivolgersi a uno specialista, per cercare di razionalizzare i suoi sentimenti e sensazioni.

L’autrice riesce a descrivere i pensieri della protagonista e dei personaggi principali in modo magistrale. In più punti mi sono sentita parte della storia e anche io ho provato dolore, rabbia o rassegnazione per i meccanismi disfunzionali all’interno di quella famiglia.

Un libro che racconta una storia di vita vera, nella sua tragicità, in modo veritiero e “crudo”. Ma cercare di indorare la pillola sarebbe stato decisamente controproducente.
I fatti raccontanti in questo libro fanno molto riflette su quanto l’ambiente in cui cresciamo influenzi in modo quasi totalitario la nostra vita e il nostro modo di essere.
Ma ci fa anche chiedere: saremmo in grado di reagire contro una persona a cui vogliamo bene? D’altro canto, la mamma è sempre la mamma. Può avere atteggiamenti nocivi nei confronti dei figli, ma loro la vedranno sempre come un punto di riferimento e cercheranno sempre, nel bene e nel male, di farla felice.
Riuscire a capire che ci sono comportamenti che non vanno mai accettati, e soprattutto far entrare un dottore (estraneo) nelle dinamiche familiari, può essere distruttivo. Si va a minare ancora di più il già precario equilibrio familiare.

Con questo libro capiamo però anche quanto questo sia necessario. Affidarsi ai professionisti è l’unica alternativa che abbiamo, per cercare di recuperare il recuperabile.
Un libro che mi ha conquistata.

Avete letto questo libro? Vi piacciono queste tematiche?

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